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Escursionismo su neve e obbligo kit ARTVA: facciamo un po’ di chiarezza

La stagione invernale è alle porte e, per gli amanti delle attività su neve, torna il quesito “per l’attività che voglio svolgere devo dotarmi del kit ARTVA-pala-sonda?” Il dubbio nasce da un decreto legge entrato in vigore il 1° gennaio del 2022, e più precisamente dall’articolo 26. Il comma 2, infatti, recita:

2. I soggetti che praticano lo sci-alpinismo o lo sci fuoripista o le attivita’ escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso.

Tale espressione ha scatenato un vero e proprio dibattito tra gli appassionati della montagna d’inverno, in quanto apre ad interpretazioni, non sancendo, di fatto, l’obbligatorietà dell’utilizzo del kit in ogni occasione e su ogni tipo di terreno. In particolare, l’espressione laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe ha dato origine alle più disparate interpretazioni del testo. Il presente articolo mira a fare un po’ di chiarezza su quanto riportato nel testo di legge (effettivamente non scritto benissimo).

Una delle teorie sviluppate dal testo di legge è che l’obbligatorietà del kit scatterebbe con il bollettino valanghe che indica un grado di pericolo 3 (marcato), o superiore. Personalmente, però, sono dell’idea di smentire categoricamente questo modo di intendere il decreto, in quanto il pericolo è presente anche ai gradi 1 (debole) e 2 (moderato). I distacchi con bollettino indicante grado 1 o 2 sono infatti più rari, ma assolutamente non impossibili, e la legge dice chiaramente che dobbiamo portare il kit con noi laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe, e questo rischio è sempre presente, dal grado 1 al grado 5.

Allo stesso tempo è però da escludere che l’attrezzatura sia sempre obbligatoria, in quanto espressamente indicato nel decreto legge.

Per capire dove è necessario dotarsi di ARTVA pala e sonda è necessario dunque considerare i tipi di terreno soggetti al formarsi delle valanghe, in modo da saperli evitare. Una delle molte condizioni necessarie per la nascita di queste ultime è la pendenza. Affinché la massa nevosa ceda, l’inclinazione del pendio deve essere compresa tra 27 e 55 gradi. Sotto questi valori, infatti, la forza di gravità non è sufficiente a mettere in moto il movimento del manto, mentre i pendii più ripidi scaricano frequentemente, impedendo il formarsi di manti nevosi di consistenza tale da far nascere una valanga. ATTENZIONE! Oltre ai pendii compresi tra queste pendenze, sono luoghi pericolosi anche i terreni sottostanti o immediatamente al di sopra di versanti compresi tra questi valori di inclinazione!

Prove di ricerca con ARTVA

Dal momento che una buona parte dei percorsi utilizzati per le ciaspolate si svolge su piste forestali lontane da pendii ripidi, si evince che non tutte le escursioni con le racchette da neve presentino la necessità di portare con sé il kit. Va da sé che mettere tale attrezzatura nello zaino per un percorso come ad esempio il giro delle malghe di Piancavallo è inutile. Discorso assolutamente diverso per percorsi fuori da piste forestali e/o vicino a ripidi pendii (es. Lussari), per i quali l’utilizzo della strumentazione non dovrebbe essere dettato soltanto dall’obbligo imposto dalla legge, ma anche dal senso di responsabilità personale degli escursionisti.

IMPORTANTE: è assolutamente da tenere a mente che la montagna in versione invernale va rispettata e approcciata con ancor maggior consapevolezza rispetto alla sua versione estiva. Per cui è caldamente consigliato frequentare almeno un corso base di utilizzo dell’ARTVA, quantomeno per capirne i principi di funzionamento. Ovviamente, per chi volesse muoversi, anche saltuariamente, su terreni a rischio (indipendentemente dal grado di difficoltà dell’uscita), l’utilizzo dell’attrezzatura è imprescindibile.

Valanga lungo la pista che porta verso la Val di Suola: la semplicità del percorso non è sinonimo di sicurezza!

CONCLUSIONI

Possiamo concludere affermando che l’obbligo di portare con sé il kit di sicurezza sussista solo lungo quei percorsi dove non è da escludere la possibilità di valanga, mentre non è necessario su itinerari di tipo turistico, su terreno pianeggiante, lungo i fondovalle e lontano da pendii innevati. Rimangono in essere i consigli di:

  • informarsi bene circa l’itinerario da affrontare, in quanto anche semplici piste di fondovalle potrebbero essere a rischio
  • imparare a consultare un bollettino valanghe
  • formarsi in ogni caso circa l’utilizzo dell’ARTVA, anche con un corso base
  • al di là dell’obbligatorietà, dotarsi del kit per senso personale di responsabilità qualora non ci si voglia muovere solo su piste turistiche “preconfezionate” 
  • approcciarsi alla montagna invernale con la massima attenzione
  • consultare guide alpine, international mountain leaders o sezioni CAI in caso di dubbio

Per quanto riguarda le escursioni su neve di Sentieri Sospesi, quelle per cui sarà obbligatorio il kit ARTVA-pala-sonda saranno esplicitamente indicate, fermo restando il suggerimento di portarlo sempre con sé. Anche su percorsi pianeggianti o turistici non mancherà, in ogni caso, una formazione base sull’utilizzo dell’apparecchiatura.

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Prove di ricerca travolti in valanga durante il corso di formazione

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